• 2 Maggio 2024 14:56

2023: un anno eccezionalmente caldo

Bymeteogenova

Gen 10, 2024

Lo avevano anticipato all’inizio di novembre, ora arriva la conferma: il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre. A dirlo è l’agenzia europea Copernicus, che utilizza i satelliti per monitorare, tra le altre cose, la crisi climatica.
Proprio oggi, l’ente che fa capo all’Unione europea ha reso noti i dati relativi alle temperature registrate nel corso dello scorso anno: numeri tutt’altro che incoraggianti.

Era dal 1850, ovvero da quando si registra la temperatura media mondiale, che non faceva così caldo: con una temperatura media di 14,98°C, superiore di 0,17°C a quella del 2016, il 2023 passa alla storia come l’anno più caldo di sempre. O, verosimilmente, come l’anno più caldo di sempre finora.

Secondo Copernicus la temperatura media dello scorso anno ha superato di 1,48°C quella del cosiddetto periodo preindustriale, ovvero la seconda metà dell’Ottocento. Ed è stata di 0,6°C superiore a quella del trentennio 1991-2020.
Non solo: il 2023 è stato il primo anno in cui la temperatura media di ogni giorno è stata superiore di almeno 1°C rispetto alla media del periodo preindustriale.

Ci era andato vicino il 2019, con appena due giorni con temperature medie che non avevano superato di almeno 1°C la media preindustriale, ci è riuscito il 2023. Per ben 192 giorni l’aumento della temperatura media è stato compreso tra 1 e 1,5°C, per altri 171 tra gli 1,5 e i 2°C.
Non solo: ci sono state due giornate in cui l’aumento ha superato i 2 gradi. Proprio la soglia che gli accordi sul clima vogliono impedire di sforare. Si tratta del 17 e del 18 novembre, che hanno registrato rispettivamente un incremento di 2,051 e 2,046°C rispetto alla media del periodo preindustriale.

Il mese di dicembre è stato il più caldo di sempre, con una temperatura media di 13,51°C, superiore di 1,78°C alla media del periodo preindustriale.

Per quanto riguarda il Vecchio continente, il 2023 è stato il secondo anno più caldo di sempre. Negli ultimi dodici mesi, infatti, la temperatura media è stata superiore di 1,02°C rispetto alla media del periodo 1991-2020, inferiore di 0,17°C rispetto a quella registrata nell’anno dello scoppio della pandemia da nuovo coronavirus.

Il mese di settembre 2023 è stato però il settembre più caldo mai registrato.
E ancora lo scorso inverno è stato il secondo più caldo, mentre l’estate, che ha visto una temperatura media di 19,63°C (superiore di 0,83°C rispetto alla media) ‘solo’ la quinta più calda. L’autunno 2023, con una media di 10,96°C, ha superato la media di 1,43°C, facendo di questa stagione la seconda più calda dopo quella del 2020.

A causare la crisi climatica certificata dai dati di Copernicus, come noto, sono le sempre maggiori concentrazioni di gas climalteranti nell’atmosfera.

Nello scorso mese di dicembre, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre ha raggiunto la soglia recordi di 421,47 parti per milione. La media annuale è stata di 419 parti per milione, con un aumento di 2,4 rispetto all’anno precedente. Anche le concentrazioni di metano sono cresciute, arrivando a quota 1902 parti per miliardo, valore superiore di 11 unità rispetto al 2022.

“Gli estremi che abbiamo osservato negli ultimi mesi forniscono una testimonianza drammatica di quanto siamo ora lontani dal clima in cui si è sviluppata la nostra civiltà – spiega Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service -. Dobbiamo urgentemente decarbonizzare la nostra economia, utilizzando al contempo dati e conoscenze climatiche per prepararci al futuro”.

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